Vi segnalo una bella iniziativa promossa Dall'associazione "Nati per leggere" in programma per il 1°agosto.
In collaborazione con Macerata Musei
Le FIABE dell'OPERA LIRICA raccontate ai bambini
giovedì 1° agosto 2013 alla ore 21.30
Biblioteca Mozzi Borgetti a Macerata
con i Lettori e le Lettrici Volontarie di "Nati per Leggere a Macerata"
adattamento e regia di ELENA CARRANO
allestimento scenico e luci RAHUL BERNARDELLI
organizzazione generale ERMINIA FANTETTI
INFO npl.leggerefamiliare@comune.macerata.it
Io penso che, nella complessa realtà
in cui si trovano a vivere i nostri figli, raccontare storie per trasmettere
valori positivi sia un motivo più che valido per decidere ogni giorno di aprire
una pagina di un libro.
Per questo vi consiglio di lascirvi due minuti di tempo libero e leggere questa interessante riflessione della Dott.ssa Elena Carraro
"Noi adulti
possiamo leggere o raccontare storie ai bambini con tre principali differenti
finalità. L’una, buona e arricchente, è quella di far entrare i bambini in
contatto con la verità delle esperienze fondamentali della vita (nascita, vita,
morte, amore, gelosia, invidia, bisogno di attaccamento, bisogno di andarsene
per esplorare il mondo, speranza, frustrazione, rabbia, rivalità, gratitudine,
tenerezza, sorpresa, piacere della scoperta, piacere di nuove conoscenze,
diffidenza, dolore per la perdita di cose e persone, piacere del ritrovamento,
fiducia, felicità, paura, angoscia impotente, soddisfazione, successo,
sconfitta, noia…).La seconda finalità (che, con termine rigoroso, possiamo
chiamare “performativa”) è quella di far fare delle cose ai bambini. Per
esempio: ti racconto una storia per distrarti, così mangi tutto quello che
voglio io, contro la tua volontà.La terza finalità, infine, è quella di
confondere il bambino con falsità, per esempio: raccontandogli la storia della
cicogna che porta i neonati; o quella del nanetto che avrebbe rubato il ciuccio
che non si trova più, perché magari siamo stati indotti a nasconderlo da un
qualche fanatico dell’ortodonzia.Raccontare, dunque, per esprimere e arricchire
la conoscenza emotiva di sé, degli altri e della vita, da un lato; raccontare
per confondere o per far fare qualche cosa che altrimenti non farebbe, dall’altro
lato. Verità, menzogna e potere.In posizione intermedia si colloca il
RACCONTARE PER TRASMETTERE VALORI(onestà, sincerità, generosità, responsabilità,
coraggio, altruismo, laboriosità, astuzia, perseveranza, solidarietà, avventura…),
e per sanzionare disvalori (ingordigia, invidia, ira, sprovvedutezza, inganno,
superbia, viltà, doppiezza… ).A questo punto, lascio a voi il compito di
ricordare almeno una fiaba per ogni emozione, valore o disvalore che vi ho
citato come esempio."Elena Carraro